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Thursday 25 April 2024
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L’abitudine uccide l’uomo | Fuori le Mura


Venua-coverNon lasciatevi ingannare dalla copertina di una fotografia da Italietta di provincia de Gli abitudinari, album d’esordio del gruppo bergamasco Venua. La loro musica è tutta contemporanea e veleggia più verso i Negramaro e i Bluvertigo che verso Ennio Morricone o Nino Rota. Una copertina che sembra non c’entrare nulla con il suo contenuto musicale. Almeno apparentemente. I tre giovani musicisti tra suoni e parole raccontano un mondo fatto di abitudini che creano alienazione e annullamento dell’animo umano, della mancanza del rischio che ogni giorno rende l’individuo sempre meno se stesso, sempre più vicino al baratro di un’esistenza piatta e priva di valore. La vera tragedia della società contemporanea che annichilisce è l’abitudine, la cronicità della precisione, “una nuova malattia da curare” come canta Samuele Ghidotti nella quinta canzone della compilation.

Prima produzione dell’etichetta discografica Libellula Music, il lavoro del gruppo – composto da voce e chitarra di Samuele Ghidotti, rhodes e sinth di Jodi Pedrali, batteria di Davide Paolini – si concentra su ritmi che fanno riferimento al pop e al rock ‘n roll (con citazione evidente a Chuck Berry in “Barrie”), alla psichedelia. Essenza di uno stile vintage che si riallaccia ad un XCAXN5XA4CALUIW5DCAAJXSE3CA7VRT80CA9DJXO5CABW35D8CAZZBYSUCAYQM4Z8CAQEHT4ZCA80LIKWCA1P3A6ECAP1TUX4CA0D02FSCADPOMKKCAM7W9DZCAB2AM5UCAHOVFOTCANJBI1NCAU7WB9Eperiodo musicale che probabilmente è stato quello maggiormente formativo per il gruppo, ovviamente dai rivoluzionari anni Sessanta fino ai più pacati anni Novanta. Commistione di stili e ritmi che si armonizzano, in tono vagamente modaiolo, in una serie di canzoni che hanno in comune la rielaborazione di visioni e storie già raccontate. Ma quel che si evince maggiormente è l’armonia dei testi, quasi un crescendo di composizioni filmiche, di puzzle da ricostruire, un’armonia narrativa che va dalla solare “Mare” fino alla più cupa “Viaggio spesso”. Analisi crudele del mondo contemporaneo, rimasto uguale per certi versi a quello delle scorse generazioni; solitudine, distrazioni, poco desiderio di conoscere veramente il prossimo: è il tunnel di una vita sempre uguale, “ripeto il mio solito show”. Gli abitudinari è una visione armoniosa della musica e delle sue composizioni che trovano una chiave di lettura sincera e che sanno imporre qualità artistica attraverso l’indipendenza dell’etichetta. Così alla fine è proprio quell’immagine di Italietta di provincia della copertina ad essere il fulcro della storia. È quel mondo che i Venua vanno a colpire, quella gente vestita tutta nello stesso modo, che fa sempre le stesse cose, tragicamente, inesorabilmente, in fondo un’immagine azzeccata di quel contesto, ritratto agghiacciante che si rivela un pugno nello stomaco quando si vanno a rispolverare le vecchie fotografie di gruppo in un matrimonio.

Gli abitudinari
Venua
Etichetta: Libellula Music
Anno: 2010
Tracklist: 1. Mare; 2. Insolito; 3. Barrie; 4. Funziona bene; 5. La precisione; 6. Buon compleanno; 7. Gli abitudinari; 8. Tunnel; 9. NO!!; 10. Viaggio spesso

www.myspace.com/venuaband

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