Search
Friday 19 April 2024
  • :
  • :

Ti presento un amico: il Notting Hill de’ noantri | Fuori le Mura


ti-presento-un-amicoEsce il 12 novembre l’ultimo film sfornato da casa Vanzina che sogna di elevarsi verso le commedie romantiche inglesi ma scivola nella farsa e fa rimpiangere i cinepanettoni. Si annovera così, insieme al bunga bunga, tra le cose più imbarazzanti del campionario made in Italy degli ultimi malaugurati tempi.

Nel film Bova, trombeur nostrano e gagliardo, dovrebbe trasformarsi nel Clark Kent della situazione indossando il classico paio d’occhiali e facendo la figura del timido, educato, goffo zimbello delle donne ma con tanto buon cuore in modo da riassestare l’equilibrio mentale e relazionale delle sue partner occasionali, che non proprio come a Clark Kent, gli si butteranno addosso. Buffa è la dichiarazione di Enrico Vanzina durante la conferenza stampa che segue la proiezione: ”Avendo Bova, uno si immagina la storia di un super macho che se le fa tutte e che spadroneggia nel film invece è la storia di un uomo con grandi problemi e in realtà la morale del film esattamente rovescia questo ruolo comune… un ruolo maschile da commedia un po’ all’americana in cui non sei il vincitore assoluto ma sei uno che passa un sacco di guai.”.

ti-presento-a-un-amicobova-10-largeIn effetti l’agognata meta è la sophisticated comedy, che Bova, mattatore per sbaglio e incapace, porta sulla scena attraverso insicurezze e fragilità e suo malgrado raggiunge il cuore della pulzella amata. Sicuramente raggiunge più di una pulzella. Carlo Vanzina dichiara: “In questo film io sono entrato dopo, Enrico aveva già scritto la sceneggiatura con Massaro e mi era piaciuta perché trovavo che c’era un tocco un po’ da Notting Hill, da quei film con Hugh Grant e allora abbiamo pensato l’unico attore che può essere il protagonista di questo film è Raul”…“Se c’è un attore che può fare Hugh Grant in Italia solo Raul lo poteva fare, se non c’era Raul il film non si poteva fare.”.

Bova come deus ex machina non l’avevo considerato, forse mi ero fatta un’idea sbagliata visto che Carlo Vanzina ne elogia le inesauribili qualità: “Abbiamo riscritto la sceneggiatura con mio fratello due volte, poi è entrato anche Bova che non firma la sceneggiatura ma al quale dobbiamo molto. La lettura con lui è stata fondamentale perché abbiamo esaminato questo film con lui molto molto bene, a torto o a ragione. E’ un film molto pensato, non è un film fatto così…E’ stata una sceneggiatura molto lavorata e devo dire che Raul c’entra molto anche lui.”. Tralasciando la sua carica umana, la sua dirittura morale, il suo carisma.

Il discorso pare esaurito ma Enrico incalza: “Quando abbiamo fatto Questo piccolo grande amore Raul era giovanissimo ma avevo capito che sarebbe diventato una star perché aveva una presenza in scena, già allora, che era veramente impressionante… A distanza di anni ho trovato un Raul veramente maturatissimo, un grande professionista e un attore, che si vede, è stato ad Hollywood che ha un professionismo e una capacità recitativa veramente straordinaria…”

“Cachet ricco mi ci ficco” e forse non solo uno del cast deve aver pensato questa frase strofinandosi le mani. Il film prodotto dalla Warner Bross verrà distribuito in 450 copie; si ingaggiano attori non economicissimi; si comprano i diritti di “Morning Sun” di Robbie Williams e del tormentone di Kesha, Tik Tok, ma si risparmia sulle scenografie, le location sono poche e povere e il doppiaggio sacrifica ulteriormente cotanti attori.

Rubrica: Costume & Eventi – Segui i commenti (feed RSS)