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Thursday 28 March 2024
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Compagni di viaggio. Onora il padre e la madre di Sidney Lumet | Fuori le Mura


Onora-il-padre-e-la-madre_locandinaPotrebbe apparire desueto in questa sede, e per questa rubrica che ha anche l’obiettivo di suggerire al pubblico opere rimaste nell’ombra e non solo grandi successi, riproporre un film tanto recente quanto acclamato da critica e pubblico come Onora il padre e la madre di Sidney Lumet, annata 2007; ma data l’entità dell’opera, anzi, del capolavoro, non lo è affatto. E’ infatti un film grandissimo, questo presentato fuori concorso alla Festa del Cinema di Roma dall’allora ottantaduenne Lumet, che merita che anche ora ci si spenda qualche parola. Onora il padre e la madre è un film di quelli in cui il pathos lo si vede scorrere sotto le immagini fin dai primi fotogrammi, ma anche di quelli che non lasciano tregua, che non concedono nulla allo spettatore, nemmeno la speranza che il mondo sia diverso da com’è stato invece rappresentato lì. In ballo c’è il mantenimento di un equilibrio fin troppo fragile, di un’apparenza di normalità che cela invece il disfacimento totale, la dissociazione più nera, da parte di due fratelli derelitti, Andy (Philip Seymour Hoffman), agente immobiliare eroinomane e perennemente in cerca di denaro, ed Hank (Ethan Hawke), fatuo nulla facente divorziato e a corto di soldi, che progettano una rapina alla gioielleria dei genitori. L’idea parte da Andy, Hank inconsapevolmente accetta. Tutto in teoria avrebbe dovuto svolgersi senza impedimenti e spargimenti di sangue: avrebbero fatto il colpo, Hank lo avrebbe eseguito materialmente, avrebbero avuto una barca di soldi e i genitori sarebbero stati risarciti dall’assicurazione. Peccato però che, perlomeno secondo la tesi apportata da Lumet, siamo tutti peccatori (“May you be in heaven half an hour before the devil knows you’re dead”, ossia “Che tu possa arrivare in paradiso mezz’ora prima che il diavolo si accorga che sei morto”, recita infatti una frase che compare sul nero dello schermo, a mo’ di monito, nei primi istanti del film), e le cose non vanno mai come dovrebbero: il mondo è corrotto,Onora-il-padre-e-la-madre01 il nostro destino è deviato verso la maledizione e alla fine è pressoché ovvio che si precipiti verso la tragedia più immane. Era tempo che non si vedeva una tragedia così assoluta sugli schermi, così nera, così shakespearianamente cruda; non c’è salvezza per nessuno in Onora il padre e la madre, i personaggi sono tutti, chi in un modo chi nell’altro, destinati al male o alla mediocrità nel vivere, anche chi, sul principio sembrava poter essere la mela sana in un cesto di mele marce. Ma la genialità di Lumet sta, ovviamente, nella resa in immagini di tutto ciò, che sulla carta non è altro che una trama: il cineasta di Filadelfia, infatti, all’inizio ci mostra solo il fatto, ossia i due fratelli che progettano la rapina e questa che va a finire male, ma poi ripercorre la stessa storia attraverso un susseguirsi di flash-back, ognuno dei quali agganciato a un personaggio coinvolto nella faccenda, ricostruendo così la vicenda reale degli eventi con le sue concause, ma anche mostrando la stessa da differenti punti di vista, tecnica questa che riporta inevitabilmente al kubrickiano Rapina a mano armata. La carta vincente sta, comunque, anche nello stile, che diamine, di Lumet che, ormai, ottuagenario, ha ancora la forza, la voglia e il coraggio, di sputare attraverso il cinema sulla mediocrità esistenziale che pervade la contemporaneità: egli attua una fusione perfetta tra il suo vecchio cinema, classicamente “lumettiano”, e la schizofrenia della cinematografia odierna, che in tutto aderisce invece a quella culturale e affettiva. Non c’è spazio, poi, per compiacimenti o virtuosismi estetizzanti; la regia di Lumet è asciutta e ricca al contempo: si limita a mostrare senza trascurare il latente, le sfumature; enuncia una sua visione ma senza essere neppure per un secondo didascalico. Niente è lasciato al caso in Onora il padre e la madre e tutto funziona senza che l’ingranaggio della narrazione s’inceppi mai, complici gli attori, tutti in stato di grazia. Un gran film.

Onora il padre e la madre

Titolo originale: Before the Devil knows you’re dead;

Regia: Sidney Lumet;

Soggetto: Kelly Masteron;

Sceneggiatura: Kelly Masterson;

Cast: Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Marisa Tomei, Albert Finney;

Origine: USA;

Anno: 2007;

Durata: 120’.

Rubrica: Cinema – Segui i commenti (feed RSS)