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Tuesday 16 April 2024
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Il treno di notte | Fuori le Mura


di Marco Gasperini

Il treno di notte lo senti respirare, seduto nel corridoio, dinanzi le cuccette spente, il fracasso ferro su ferro diventa muta pellicola e le luci che scivolano veloci sembrano candele al camposanto dei ricordi, la donna è vinta dal sonno, ma un’urgenza non meglio identificata alimenta la veglia e il cammino prosegue su tracce senza ostacoli capaci di attutire l’urto, l’odore degli esseri umani si manifesta in sogni sospesi al museo delle cere, fotogrammi di stazioni deserte in fuga accendono un sole talmente remoto da dipingere l’estate, persi in una scomposizione di sentimenti corrotti dalla dimenticanza, quando il vento mi annodava i capelli ai tuoi in una follia d’amore violato, messo in un canto, una solitudine simile alla morte nella frenesia di stringere mani indifese come il tempo traditore in un gioco di specchi alla roulette, un animale con presunzione di potere, né io, né lui, ci siamo lasciati addomesticare, mi sono sempre chiesto chi si annulla quando uno dei due viene a mancare, è una suggestione di albe che grattano alla porta per farmi cadere e colpire alle spalle mentre evado, il vetro proietta speranze biodegradabili su terra assetata, rigida in superficie di liquide rotte, non si lascia trapassare da nuovi fragili germogli, le ore andate mi stanno aggrappate, d’impedimento alle gambe a sorreggere un monumento di fallimenti strettamente personali.


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