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Tuesday 16 April 2024
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Il cantautore Andrea Chimenti mette un punto nella sua carriera discografica ed esce con il suo nuovo album ‘Tempesta di Fiori’ | Fuori le Mura


Andrea Chimenti

Quale è stato il tuo percorso musicale e quando hai deciso di fare il cantautore nella vita?

Inizia tutto con l’innamoramento verso la musica, prima quella classica e poi il rock da adolescente.. Avevo dodici anni quando un giorno, in una camera da letto vuota durante un trasloco, con una chitarra acustica misi in fila i due o tre accordi che conoscevo. Improvvisando con la voce, rimasi incantato dal riverbero della stanza…quello è il mio più lontano ricordo, la porta attraverso la quale sono entrato nel mondo della musica. Da lì le esperienze sono quelle comuni a tanti giovani che iniziavano in quegli anni: trovarsi con gli amici, condividere passioni musicali, provare a mettere su la prima band musicale e così via. Nell’82 ho formato il mio primo vero gruppo, ci chiamavamo Moda. Abbiamo fatto parte della scena musicale degli anni ’80 fino a scioglierci alla fine di questi. Dagli anni ’90 ho iniziato la mia carriera di cantautore che è proseguita fino ad oggi con gioie e dolori, spesso con percorsi duri, molto spesso in salita, raramente ho imboccato comode discese.
Quanto la tua vita da artista ha condizionato o influenzato la tua vita interpersonale?

Non saprei dire dove finisce la mia vita di cantautore e dove inizia quella di Andrea “persona”. Sono convinto che siano assolutamente unite. Nelle canzoni che scrivo parlo sempre delle mie esperienze, non potrei parlare d’altro. Racconto quello che conosco, quello che ho vissuto in prima persona.

Parlami del tuo ultimo album… Com’è nato, quanto tempo hai impiegato a registrarlo e cosa ti aspetti da questo album?

Sono passati diversi anni dal mio ultimo cd Vietato Morire e in tutto questo tempo ho scritto diverse canzoni. Arriva un momento in cui senti di dover mettere un punto, che in mano hai il materiale giusto per affrontare una nuova uscita discografica. Con Guglielmo Gagliano e Stefano Cerisoli abbiamo scelto le canzoni che ci sembravano migliori, quelle che ci stimolavano maggiormente. Abbiamo iniziato un lavoro di pre-produzione che è terminato con un mese e mezzo di registrazioni nel teatro di Castiglion Fiorentino. Da un album mi aspetto prima di tutto che esca fuori come lo avevo in mente e di questo posso dirmi soddisfatto e poi che possa arrivare agli altri per essere condiviso da più persone possibili. In fin dei conti è quello che si aspetta qualsiasi autore.

Parlami dei brani che per te hanno un significato particolare…

Uno è Feroce e Inerme. Il titolo spiega il contenuto. Parla di quelle condizioni di vita dalle quali senti di doverti liberare. In queste situazioni, spesso, la ferocia, la rabbia interiore si mescola con l’impossibilità di agire, ci si sente inermi, come chiusi in gabbia. E’ un tempo terribile, ma anche propizio per un grande cambiamento “…un giorno che sembra feroce e inerme, un giorno per sempre che pioggia disperde”.
L’altro è Il cielo che si avvicina dove il testo parla dei contrari: “sono gli alberi a crescere o il cielo che si avvicina? Il fiore spunta dalla Terra o la Terra dondola appesa al fiore? Le montagne potrebbero essere buche nel cielo. Mi piace non dare per scontate le cose, capovolgerle e trovare nuovi punti di vista e capire che non c’è solo la tua visione della realtà, che tutto è molto più complesso e ricco di quanto diamo per scontato”.

Andrea Chimenti

Andrea Chimenti

Che collaborazioni hai avuto nella tua vita da artista e quanto hanno influito sul tuo percorso?

Molte collaborazioni, ne cito alcune: Mick Ronson, David Sylvian, Steve Jansen, Mick Karn, Teresa de Sio, Gianni Marocclo, Litfiba, YoYo Mundi, Africa X,  nel cinema con Carlo Verdone, Fernando Maraghini, Maria Erica Pacileo ecc.

Hai in programma un tour nel futuro prossimo?

Si, è già iniziato pochi giorni fa. Le date sono sul mio sito: www.andreachimenti.com

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