“Mangiate carne di canguro e ridurrete il gas serra”.
Questo il motto che troneggia sulle confezioni di carne di canguro vendute in Australia. La spiegazione è a dire poco bislacca se si pensa che ad essere imputati come attentatori del pianeta sono i bovini, gli ovini e le loro flatulenze. Ebbene si, studi del Fondo Comune per le biotecnologie di Australia e Nuova Zelanda, hanno calcolato che i gas di questi animali producono il novanta per cento delle emissioni di metano del comparto agricolo dei due paesi (fonte repubblica.it) Non solo, a trarne giovamento sarebbero anche i terreni sottratti al pascolo e alle sue devastanti conseguenze. Inoltre i canguri destinati al macello sono esemplari, adulti, che sarebbero comunque abbattuti, a prescindere dalla destinazione. Infatti, in Australia ci sono circa 20 milioni di canguri allo stato brado, contro 17 milioni di abitanti. Uno studio specifico ha stabilito che i canguri possono essere il 15-20% della popolazione totale, non di più. La caccia dei canguri quindi, in Australia è permessa e attentamente monitorata. E questo permette che non vengano abbattuti più canguri di quelli che servirebbero per mantenere la quota ambientale sostenibile.
La motivazione più interessante del perché gli australiani dovrebbero in ogni caso, preferire la carne di canguro a quella dei ruminanti, ce la offre il sito ufficiale dell’Industria della carne di canguro australiana, http://www.kangaroo-industry.asn.au.
Si tratta di una sorta di rivendicazione territoriale, di un monito a liberarsi dei retaggi del colonialismo. Una citazione del 1688 ricorda che la terra australiana veniva descritta dai colonialisti come un luogo con la fauna” sbagliata”. Il territorio fu quindi “corretto” con l’importazione del bestiame tipico di una buona fattoria europea che ne ha però stravolto l’ecosistema. L’invito allora è quello ad un ritorno alla fauna autoctona per ricavarne benefici ambientali.
E la carne di canguro, a quanto pare di benefici sembra darne davvero tanti. Innanzitutto, essendo animali che vivono alla stato brado, hanno una carne priva di antibiotici, ormoni e altri additivi. Inoltre ogni fase del macello è altamente sorvegliata da ispettori addetti, perfino i macchinari utilizzati devono essere approvati dal governo. Questa carne è tenera e con un ridottissimo contenuto di grassi, pari circa al 1-3%. Essendo una carne rossa e ricca di ferro, di proteine e di minerali, è particolarmente adatta a prevenire patologie cardiache.
Cucinarla è molto semplice. Sempre sul sito ufficiale consigliano cotture veloci in quanto la carne, essendo povera di grassi tende a seccarsi in fretta. Dove trovarla in Italia? In realtà circa il 60% della carne prodotta in Australia viene esportato. I paesi europei ad aver meglio adottato questa pietanza sono la Francia, l’inghilterra e la Germania. Anche in Italia alcuni nutrizionisti cominciano ad esaltarne le virtù. Sulla rete c’è chi giura di averla trovata in alcuni supermercati o servita in ristoranti specifici. Altrimenti? Beh, l’Australia è davvero così lontana?
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