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Thursday 25 April 2024
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Tra le nuvole di Walter Kirn | Fuori le Mura



tra_le_nuvoleLo scrittore e critico americano Walter Kirn ha pubblicato negli USA Tra le nuvole nel 2001. Il regista Jason Raitman vi si è ispirato per realizzare il film omonimo, che vede come protagonista Ryan Bingham, un consulente per transizioni di carriera, che, meno formalmente, è la persona, esterna all’azienda, incaricata di licenziare personale in esubero della medesima. Kirn racconta la quotidianità di Ryan.
Il protagonista è perennemente tra le nuvole, è il suo lavoro che ce lo porta, non in senso figurato, ma fisicamente. Ryan si trova a doversi spostare da un luogo all’altro in aereo praticamente tutti i giorni, spende il tempo a disposizione tra le sale d’aspetto degli aeroporti, gli hotel e le poltrone di un aeroplano. Così tra un incontro fugace e l’altro racconta al lettore di cosa sia fatta la sua vita, delle sue sorelle, dalle quali ha preso le distanze in tutti i sensi, dei ricordi di suo padre, di come gli siano rimasti impressi e vividi nel suo cuore, oltre che nella mente.
I ricordi di una gioventù felice, fatta di poche ombre e di tante luci, e suo padre era la fonte apparente di quelle luci, che col suo camioncino partiva all’alba per risvegliare la città con le sue consegne di propano, che alimentavano le fornaci della contea, “lui teneva caldo il mondo”.
Quando Ryan parla del suo lavoro e del conseguente stile di vita che conduce, il tono diventa più acceso e intrigante, mostrando un mondo (Airworld) che non tutti conoscono. Ryan racconta di come si senta a casa in quel mondo, sa muoversi con facilità e comodità, riuscendo a sfruttare ciò che Airworld gli può offrire, tra le tante cose ciò a cui Ryan è interessato è accumulare miglia e i relativi benefici. Le persone che volano frequentemente hanno la sensazione di trovarsi sempre sul posto, grazie alla rotazione del personale e all’assetto generale di Airworld, dove gli arredamenti, le dimensioni e gli spazi utilizzati sono perfettamente uguali in ogni città in cui ci si reca.
Il lavoro di Ryan consiste nel licenziare il personale di un’azienda, in modo tale da fargli accettare questa “transizione personale” con tutto il tatto possibile, affinché non si rivolti contro l’azienda, facendo in modo che venga accettato di buon grado. Ryan sente di essere un sorridente becchino dei cadaveri viventi. È un lavoro che ha imparato a fare e anche bene, eppure sente una certa insoddisfazione. E mentre parla di come vive, degli incontri con perfetti sconosciti che diventano amici di volo per un tempo limitato, una domanda sorge sulle altre: “c’è ancora qualcuno che faccia un mestiere normale?”.
Ryan considera il mondo dell’aria il suo ambiente, non c’è un altro posto che sente come la propria dimora.
Kirn non descrive solamente il tipo di lavoro che il suo protagonista svolge e come trascorre le sue giornate, l’autore va in profondità delineando ciò che prova Ryan a vivere in questo modo, come considera le persone che incontra e con le quali dialoga, come considera se stesso e ciò che è diventato. Spazia raccontando pezzetti di vita di familiari e conoscenti e tutte le situazioni descritte occupano lo stesso spazio e importanza, così man mano che il lettore procede nella sua lettura ha un quadro completo di chi sia Ryan Bingham.
Walter Kirn fa un’analisi di come oggi il vivere generale sia cambiato. Si chiede, attraverso le parole del protagonista, se ci sia ancora qualcuno che faccia un mestiere normale. Basta dare un’occhiata al mondo che ci circonda per scorgere come molti mestieri stiano scomparendo, la sarta, il calzolaio, il falegname sono lavori che attraggono sempre meno giovani, e se ne potrebbero elencare tanti altri. Le nuove generazioni non sono minimamente interessate a lavorare con le mani, al creare l’artigianato, non è di moda, gli esempi proposti dai media vanno in tutt’altra direzione. Troppo spesso ci si lamenta di essere disoccupati, mentre questi mestieri hanno molto da offrire, vista la grande richiesta di personale.tralenuvole2
Un’altra tematica che l’autore affronta è il rapporto familiare, correlato, in seconda battuta, ai rapporti sociali che oggi giorno si consumano troppo in fretta e spesso sono inesistenti. Si può stare delle ore seduti uno accanto all’altro e non proferire verbo, oppure raccontare tutto di sé a un perfetto sconosciuto solo per far passare il tempo, niente di più. I tempi sono così ristretti che si perde di vista ciò che conta davvero e magari ciò che rimane è il milione di miglia raggiunto dopo averlo tanto agognato e rendersi conto che non era poi così importante.
Tra le nuvole è un libro interessante, che dà spazio a una figura professionale poco conosciuta, raccontato un po’ come fosse un road movie che si sviluppa in aria. Sottolinea alcuni mali del nostro tempo, dai quali quasi senza accorgersene ci si lascia risucchiare, troppo presi dalla frenesia del momento per fermarsi e pensare veramente a se stessi e a ciò che si vuole nel profondo, non cosa ci propina la società, la collettività, che consiglia per il meglio, per il suo meglio, che non sempre coincide col nostro.

Tra le nuvole
Autore: Walter Kirn
Casa Editrice: Rizzoli, 2010
Pagine: 350
Prezzo: 17.50 €