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Tuesday 23 April 2024
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Splice: un film imbarazzante | Fuori le Mura



nataliesplicemovie11In Splice (2009), l’ultimo fanta-horror del regista canadese Vincenzo Natali, Clive (Adrien Brody) ed Elsa (Sarah Polley) sono due giovani e ambiziosi scienziati che segretamente decidono di mescolare DNA umano e animale. Il risultato è qualcosa di sensazionale, un ibrido, metà donna e metà bestia chiamata Dren. In seguito, quella che sembrava essere una scoperta in grado di rivoluzionare il mondo della scienza si rivela il più grande errore mai commesso. La creatura si sviluppa velocemente, passando dall’essere una piccola e tenera infante, nel giro di pochi mesi, a una bellissima ma pericolosa chimera umana alata, sempre più minacciosa, anche per i suoi due creatori.
Natali sforna tre film in tredici anni: da Cube, (Il cubo, 1997), Cypher nel 2002 e Nothing nel 2003. Dieci anni dopo aver scritto la sceneggiatura, e sette dopo il suo ultimo lungometraggio, escluso un episodio di Paris, je t’aime nel 2006, torna in sala l’apprezzato Vincenzo Natali. Prodotto da Guillermo Del Toro, il film ha clamorosamente deluso al botteghino americano, troncando sul nascere un probabile sequel.
Assente il senso della meraviglia, quando un film del genere dovrebbe esserne inondato, non c’è paura o terrore quando alcuni momenti dovrebbero essere impregnati di queste sensazioni. splice-brody-babyUn film incompiuto: teso, inquietante ed angosciante nella primissima parte, incalzante, a tratti paurosa nella seconda, debole, zoppicante e lacunoso con i primi segni di squilibrio di sceneggiatura nella terza. Diviene imbarazzante e comico, tanto da far crollare goffamente le aspettative costruite inizialmente. Splice, quindi, è un film che funziona a metà. Prendendo spunto da Frankenstein e dal mito di Prometeo, Natali mette in scena un improbabile Adrien Brody e una Sarah Polley che ricalca la Scully di X-Files, pronti a creare l’antagonista del mostro di Alien che finalmente è di sesso femminile. Natali sembra avvertirci che dobbiamo avere paura del genere femminile, degli ibridi e tutto ciò che è diverso, perchè potrebbe avere comportamenti malvagi?
splice-adrien-brodyUn esperimento portato avanti “per il bene del genere umano” che in realtà nasconde altre presunte motivazioni, svelate via via dal regista ma flebili e poco credibili.
Pensato all’inizio del 2000, Splice ha avuto una gestazione lunghissima ed è sbarcato in sala solo nel 2010, miscelando con sapienza (ottenendo così un ottimo riscontro visivo) trucco, effetti digitali ed effetti puramente meccanici. Un insuccesso inatteso, visto le grandi aspettative nei confronti della pellicola e le buone recensioni ricevute dalla critica statunitense, troppo benevola nei confronti di Natali e di questo discusso ritorno.
Splice si perde con il passare dei minuti, finendo per rasentare il ridicolo nella parte finale, tanto da strappare scroscianti  risate di scherno degli spettatori. Con una doppia svolta finale che rasenta l’imbarazzo, per come viene mostrata e gestita nella gran parte del film, così Natali perde il controllo dei propri personaggi. Il regista canadese avrebbe potuto dar vita ad un altro cult movie, dopo l’indimenticabile Il cubo, ma il capolavoro è rimandato.

Splice

Regia: Vincenzo Natali

Cast: Adrien Brody, Sarah Polley, Delphine Chanéac, Abigail Chu, Brandon McGibbon, Stephanie Baird, Amanda Brugel

Produzione: Canada, Francia, Usa 2009

Durata: 99 min

Uscita in Sala: 13/08/2010

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