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Goodbye Mister Zeus | Fuori le Mura

Goodbye Mister Zeus

28 giugno 2010

di Francesco Anzelmo


Poster

Un uomo e il suo pesce rosso, una serie di eventi fortuiti, una città senza tempo e luogo, personaggi al limite della realtà, questa è la nuova favola contemporanea di Carlo Sarti, una commedia che su un’apparente sfondo di pessimismo, dietro la metafora della boccia del pesce rosso, immagine di una vita mal vissuta, prigione esistenziale, cela una genuina vena di ottimismo. Il cambiamento è possibile, la via di fuga dalla proverbiale boccia è li a portata di mano per Sarti che prova a seguire una via poco battuta dal cinema italiano, il coraggio è sicuramente una dote del film che forse è carente da molti altri punti di vista.

Alberto (Fabio Troiano) è un giovane impiegato di banca, insegue la sua vita con poco entusiasmo e una certa atarassia; Condivide la sua vita con la sua algida fidanzata Adelaide (Chiara Muti) donna che ha il suo equilibrio nel controllo dell’amato Alberto. Protagonista silenzioso e fondamentale, alter ego di Alberto ma a volte anche del regista Sarti, Zeus, il pesciolino rosso inaspettato deus ex machina, passando di mano in mano creerà eventi e situazioni. In qualche modo nella sua estrema staticità e debolezza, qui è l’elemento forte e determinante, contrappasso fiabesco che fa dell’animale indifeso l’immagine invertita dell’uomo. Una catena di sventure di gravità ascendente porteranno i due protagonisti, Alberto e Zeus da un tranquillo appartamento, al reparto di un ospedale psichiatrico, fino alla cella di una prigione, per poi rompere questo incantesimo e scegliere la via verso un’esistenza differente.zeus 6

Non è certo nuova la metafora ittica, già quest’anno, tratto dal Best seller “L’eleganza del riccio” , è uscito nelle sale “Il riccio”, che sfruttando il simbolico pesce rosso ne ricama un’elegante metafora tra una vita piatta e l’esistenza angosciante di un pesce dentro le sue trasparenti pareti. Ma ancora c’è una certa coincidenza con un nostrano pesce rosso, che ha spopolato tra le serie italiane degli ultimi anni, ovvero Boris. Insomma Sarti non è originale tanto nella scelta che accoppia uomo-animale, ma tanto nella sceneggiatura e in parte nella messa in scena che pure non eguaglia lo scritto vincitore del premio Solinas “Zeus” da cui poi ha tratto il film. Il regista che con questa commedia vuole instradare una sorta di “ricerca della libertà” è alla ricerca di un’estetica che lambisca la realtà incrociando la surrealtà, un modo di raccontare il vero, il reale che spesso rischia di non avere una resa degna delle intenzioni di partenza.

Qui Sarti riesce in parte a raggiungere i suoi obiettivi, in una commedia che sa raccontare se pur in modo ingenuo e senza troppi ghirigori retorici la possibilità di inseguire la propria felicità, rinunciando spesso, piuttosto che persistere, cambiando strada, perdendo tutto per poi risollevarsi.

Regia e sceneggiatura: Carlo Sartisarti2

Con Fabio Troiani

Chiara Muti

Max Mazzotta

Uscita 25 giugno

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