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Wednesday 24 April 2024
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“Donne e cinema muto”, il 6° convegno internazionale a Bologna precede “Il cinema ritrovato” | Fuori le Mura



locandina women and the silent screen jpegDonne e cinema muto (Women and the Silent Screen) è il 6° convegno internazionale, curato da Monica Dell’Asta e Cristina Jandelli, iniziato il 24 giugno 2010 a Bologna, è terminato il 26 giugno 2010 alla Manifattura delle Arti (via Azzo Gardino 65). Questo evento da sei anni indaga il contributo femminile nel periodo  del muto. La storiografia dominante fatta da uomini per gli uomini ha operato un “genocidio culturale” nei confronti delle donne e di tutto il loro operato tecnico ed artistico. Da tali studi è stato rilevato che la prima regista pioniera donna è Alice Guy, assunta inizialmente alla Gaumont, dirige i primi film della storia del cinema, contemporaneamente a Georges Méliès. Ma come tantissime altre donne, la figura unica di Guy, non esiste a livello storiografico. I primi venticinque anni dell’industria cinematografica, in parallelo con il movimento delle suffragette e del femminismo, vedono alla direzione creativa ed industriale sia donne che uomini, questa realtà, però, viene bloccata, in Europa e in Usa, dalla Grande Guerra e dal fordismo. Alice Guy, prima direttrice di produzione Gaumont fino al 1907 e poi presidente dal 1910 di una compagnia indipendente Usa, gestisce circa mille film, la maggior parte scritti e diretti da lei, anche se quasi tutti sono andati perduti. Questi studi cercano di ribaltare, dagli anni Settanta, la storiografia ufficiale e dominante per delineare finalmente un itinerario che comprenda il determinante e fondamentale contributo femminile.

Lea e il gomitolo1Monica dell’Asta, curatrice del convegno spiega: “Sembra che le donne hanno sempre dovuto iniziare d’accapo il loro percorso, per esempio, prendiamo una regista americana  degli anni Cinquanta  come Ida Lupino, sembra spuntata dal nulla, ma invece prima di lei ci sono state queste straordinarie figure femminili”. Donne impavide, forti, forzute, amazzoni e acrobate, delineano un inedito immaginario di una splendida femminilità in movimento, in netta antitesi con le convenzioni vigenti, creando le basi per una nuova modernità.
Il Convegno (promosso da Università e cineteca di Bologna e da Women and Film History International, in collaborazione con Circolo Alice Guy, Biblioteca Italiana delle Donne, Associazione Orlando, con il supporto dell’assessorato alla cultura della regione Emilia Romagna) dopo aver girato tre continenti approda in Italia.

Nei primi decenni del cinema, il ruolo delle donne non si limita unicamente alla sfera della recitazione, ma si estende ad attività considerate prettamente maschili come critica, regia, produzione, montaggio, sceneggiatura e fotografia. Altre grandi dive come Asta Nielsen, Lillian Gish, Francesca Bertini, Musidora e Alla Nazimova costruiscono sapientemente il loro successo davanti e dietro la macchina da presa e sono state al centro dei lavori del convegno, italiadestasuddivisi in ventiquattro sessioni tematiche: dal cinema hollywoodiano anni Venti al cinema afro-americano delle origini, fino a dive e registe messicane e egiziane e alla rappresentazione femminile nel cinema asiatico e brasiliano. Sono state trattate le interessanti figure della donna criminale, la donna ragazzo, della flapper, cioè la it girl distruttrice della figura femminile vittoriana. Altre relazioni hanno riguardato le proiezioni nelle carceri Usa femminili anni Dieci, il film sul controllo delle nascite, progettato, ma mai realizzato da Alice Guy- Blanché e Rose Pastor Stoke. Nel corso dell’evento è stato presentato anche il dvd Cento anni fa. Attrici comiche e suffragette 1910-1914, a cura di Marriann Lewinsky e edito dalla cineteca di Bologna.

Sono state proiettate anche quattordici rarissime pellicole d’epoca, tra cui: la divertente e intelligente Lea e il gomitolo con Lea Giunchi (interprete anche di Lea femminista nel 1910), L’Italia s’è desta della cineasta e produttrice napoletana Elvira Notari, A Fool And His Money, un bellissimo melodramma antirazzista, di Alice Guy, Unmasked (1917) e The Purple Mask (1917), su una ereditiera rivoluzionarie e fuorilegge, entrambi scritti, diretti ed interpretati da Grace Curnard e Francis Ford. A fool and his moneyInfine il dramma femminista ambientato nella Russia prerivoluzionaria, La donna di domani (1914) di Petr Cardynin.

Quest’anno il convegno ha preceduto la 24° edizione del Festival Il cinema ritrovato, dal 26 giugno al 3 luglio 2010 a Bologna, in cui verranno proiettati trecentotredici film in otto giorni, in programma nella Sala Officinema/Mastroianni del Cinema Lumière, che promettono immagini ricche di fantasia e modernità. Il programma sciorina tre retrospettive curate da Marriann Lewinsky: una sui film europei del 1910, anno straordinariamente creativo, un’altra dedicata ad Albert Cappellani, probabilmente il primo autore della storia del cinema e infine, la terza: Senza paura, senza paragone: le donne avventurose del muto, parla da sola. Spicca un omaggio a Stanley Donen e la sezione Il progetto Napoli/Italia e cinema dell’emigrazione, insieme a tante altre sorprese e rarità.
Infine una retrospettiva mostrerà una parte dei film muti e gli esordi sonori di John Ford, il grande regista americano che per sua ammissione deve tutti i trucchi del mestiere a un’altra donna di cinema: Elizabeth Pickett, e così il cerchio si chiude.