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Tuesday 23 April 2024
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Influenza A: una relazione inchioda gli scienziati dell’Oms | Fuori le Mura



Il Tamiflu prodotto incriminato della Roche per curare l'influenza A

Il Tamiflu prodotto incriminato della Roche per curare l’influenza A

Gli scienziati che avevano messo in guardia i governi di tutto il mondo per il rischio di diffusione e pericolosità dell’influenza A, al punto da prevedere una pandemia, lavoravano o lavorano ancora per le case farmaceutiche produttrici dei farmaci adoperati per debellare lo stesso virus.

E’ questo quanto emerge dall’inchiesta portata avanti dal British Medical Journal e dall’iniziativa no profit Bureau of Investigative Journalism, che accusa i tre scienziati – Fred Hayden, Arnold Monto e Karl Nicholson – autori del rapporto pubblicato nel 2004 dall’ Organizzazione mondiale della Sanita’, di conflitto di interessi perchè svolgevano consulenze e ricerche per conto della Roche e della GlaxoSmithKline, produttrici dei farmaci contro l’influenza A Tamiflu e Relenza.

Dal 2005, con la diffusione dell’influenza aviaria, i governi di tutto il mondo corsero ai ripari andando ad acquistare in massa ingenti quantità di farmaci, come suggerito dalla guida rilasciata nel 2004 dall’Oms: “I Paesi che hanno intenzione di usare gli antivirali come parte della risposta alla pandemia, devono accumulare delle riserve di farmaci in anticipo”. Ciononostante solamente il 20% dei prodotti acquistati per contrastare l’emergenza pandemica dello scorso anno sarebbero stati utilizzati dagli Stati membri dell’Unione europea. Gli introiti per le case farmaceutiche furono enormi: secondo una stima avrebbero incassato circa 7 miliardi di dollari, mentre un miliardo di sterline fu speso solo dal governo britannico.

Con la diffusione dell’inchiesta del BMJ non si è fatta attendere la reazione del Comitato per la salute dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa che in un rapporto stilato per l’occasione ha dichiarato: “L’allarme sulla pandemia di influenza A/H1N1 è stato uno spreco di denaro pubblico e un ingiustificato allarmismo sui rischi corsi dai cittadini europei”. Nel documento, che verrà dibattuto dall’Assemblea alla fine di giugno, si sottolinea che ci sono ”prove schiaccianti che la pericolosità dell’H1N1 è stata enormemente gonfiata”. Il parlamentare britannico, Paul Flynn, relatore del rapporto, ha denunciato che quella dell’H1N1 “é stata una pandemia che non è mai avvenuta” e rincalzando la dose ha asserito che i programmi di vaccinazione sono stati “medicinali placebo su vasta scala” nonchè un rischio per la salute, in quanto i vaccini e i farmaci potrebbero non essere stati sufficientemente testati prima di essere autorizzati alla diffusione a causa delle procedure accelerate e della distorsione delle priorità dei servizi sanitari in tutta Europa. Inoltre ha criticato aspramente l’Oms e le agenzie Ue per non aver fornito prontamente ai parlamentari le informazioni che avrebbero potuto fugare i dubbi sul conflitto di interessi.

I tre scienziati in questione si sono giustificati spiegando di non aver mai nascosto all’Oms i loro rapporti di lavoro con le case farmaceutiche. I conflitti d’interesse non sono, però, mai stati resi pubblici dall’Oms, che ha qualificato le investigazioni sulla cattiva gestione della pandemia come “teorie complottiste”. Anzi nella giornata del 3 giugno ha confermato l’allerta pandemica per l’influenza H1N1: “Il periodo di attività pandemica più intensa è passato”, ha affermato il Direttore generale dell’Oms Margaret Chan, ma si prevede che la malattia proliferi ulteriormente e si aspettano gli esami di metà luglio per rianalizzare la questione, “quando saranno disponibili le informazioni sulla stagione invernale di influenza nell’emisfero sud”. Continua quindi la fase di allerta per l’influenza H1N1 che é attualmente al livello massimo di sei (pandemia).