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Friday 19 April 2024
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Il padre dei miei figli. Cinema, ti amo da morire. | Fuori le Mura



Padre_dei_miei_ figli_01La storia è semplice, seppur con un fondo di normale originalità: Grégoire Canvel è un affascinante produttore di film indipendenti completamente innamorato della sua famiglia, composta dalla moglie e dalle tre figlie, e del suo lavoro, che svolge con passione. Una passione però eccessiva, che infatti gli fa accumulare debiti su debiti fino rendere la situazione irreparabile, sull’orlo della bancarotta. Circostanza questa che Grègoire sceglie di azzerare togliendosi la vita con un colpo di pistola. Una morte inaspettata e fulminante, che la famiglia dovrà rielaborare dolorosamente. Come già detto la trama, l’intreccio, è piuttosto lineare, ma questo Il padre dei miei figli, secondo lungometraggio della giovane regista francese Mia Hansen Love, Il padre dei miei figli, è, con tutte le sue imperfezioni, davvero singolare. Per vari motivi. Primo fra tutti il fatto che la scomparsa del protagonista avviene dopo neanche metà film, dopo che la sapiente camera di Mia Hansen Love camera l’ha pazientemente seguito e scrutato in tutti i suoi movimenti e spostamenti, esplorato e turbamenti. Dopo il tragico evento si vede proprio lo sguardo della regista che si stacca da quello che fino ad allora era stato il suo protagonista, per agganciarsi ad altro. Questo altro è l’assenza di Grègoire, ossia il dolore dei suoi familiari nella rielaborazione di un gesto così estremo da parte sua, il dolore in particolare, della moglie, interpretata da una Chiara Caselli in stato di grazia, e dalla figlia più grande. E qui la regia si sdoppia, seguendo alternativamente ora la moglie, che giustifica il gesto masochista dell’ex-marito, ora la figlia, che invece, giustamente, prende il suicidio del padre come un tradimento. Ed è proprio questo l’altro aspetto interessante del film: questa introspezione dei personaggi, di queste due figure femminili tanto diverse, ottenuta seguendole nella loro quotidianità, nei loro gesti più insignificanti e inconsapevoli, nelle loro emozioni, nei loro pianti e nelle loro crisi, che si cumulano, giorno dopo giorno. Fino ad avere una somma d’immagini che danno il senso dell’assenza. Immagini terse e pulite, grazie alla bellissima fotografia di Pascal Auffray, che nei momenti di gioia, all’inizio del film, conferiscono pienezza, e nei momenti di sofferenza e grigiore, trasmettono la violenza del trascorrere dei giorni in un momento di dolore estremo. Bravissimi tutti gli interpreti, in particolare, oltre alla già menzionata Chiara Caselli, Louis-Do de Lencquesaing che veste i panni dello sciagurato protagonista. Film particolarissmo, per nulla esente da incertezze e flessioni sia nel pathos che nel ritmo narrativo, ma da vedere, assolutamente.

Il padre dei miei figli

Regia: Mia Hansen Love;

Sceneggiatura: Mia Hansen Love;

Cast: Chiara Caselli, Louis-Do de Lencquesaing, Alice Gautier, Manelle Driss, Eric Elmosnino, Sandrine Dumas;

Scenografia: Mathieu Menut;

Fotografia: Pascal Auffray;

Montaggio: Marion Monnier;

Distribuzione: Teodora Film;

Origine: Francia;

Anno: 2010;

Durata: 110’.