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Tuesday 16 April 2024
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Non era “l’ultimo bacio” | Fuori le Mura



Baciami-Ancora-Poster-ItaliaDoveva essere “l’ultimo bacio” e invece no, non è andata così. Gabriele Muccino letteralmente ci stupisce con un bacio che persiste, insiste e non desiste, “Baciami ancora” il sequel voluto forse più per ragioni di botteghino che artistiche, insinuazione molto sottile!? O forse lapalissiana dopo aver visto il lungometraggio. Due ore e venti minuti, è il tempo che serve a Muccino per mettere in scena un dramma romanticheggiante che non trova quasi mai la strada sperata sin dalle già basse prospettive di partenza. “La storia delle storie” lasciate 9-10 anni fa, in quello che doveva essere un atto unico, adesso sono riprese e rianalizzate da un punto di vista più maturo, un punto di vista che vorrebbe chiudere le parabole esistenziali iniziate anni prima, quasi a voler tirare bilanci. Il risultato però è un PIL fallimentare, tanto per la crescita dei personaggi del tutto inesistente, quanto per l’intero film.

Siamo a Roma anno del signore 2009, il cast rimane più o meno identico a quello del 2001(assenze importanti forse solamente la Sandrelli e la Mezzogiorno), alle prese con il secondo atto (purtroppo attesissimo!?) di quest’insieme di “storie imperfette” raccontate con uno stile discutibile. Se il fine, come Muccino ci fa sapere è quello di fare immedesimare, forse piangere e struggere, perché no far riflettere il pubblico, bene questo è proprio quello che non riesce a fare. La trama scorre confusa, sommatoria martoriata delle vecchie vicende.

Carlo (Stefano Accorsi) alle prese sempre con l’unica donna della sua vita (Giulia, adesso Vittoria Puccini) se pur distratto da tante donne, da cui “era piacevole essere amato”. Paolo (Claudio Santamaria) sopravvive alla sua ultima storia d’amore e fa i conti con una dilagante depressione, tra pasticche e tentati suicidi. Alberto (Marco Cocci) perennemente in viaggio, ad inseguire i suoi sogni (Perchè lui non ha smesso di credere nei suoi sogni, lui non si è arreso!?!) di passaggio da Roma. Adriano (Giorgio Pasotti) di ritorno dal sud America dopo dieci anni, per rivedere il figlio e riprende in mano la sua vita. In fine Marco (Pierfrancesco Favino) un uomo in preda ad una crisi matrimoniale, personaggio dagli spunti esilaranti, a nostro avviso unico degno di nota. Questi i personaggi principali attorno cui ruota lo statico intreccio dalle prevedibilissime dinamiche. Non si va oltre ciò, tutto il resto, l’intera storia, è un insieme di grandi tragiche scene, che nella mente del regista devono apparire strazianti, coinvolgenti, forse romantiche; invece l’effetto ottenuto e non voluto (perché se solo fosse nelle intenzioni, il film riuscirebbe forse più accattivante, addirittura ironico, ma non sarebbe un Muccino DOC ) è quello di una comicità disperata, si ride ad ogni scena madre, ad ogni momento topico che richiamerebbe un singhiozzo e invece dispensa solo risa. La cosa che più ci lascia perplessi è il modo di raccontare i suoi personaggi, la storia, priva di delicatezza, è una storia “urlata”. Paradigmatico di ciò è Accorsi e la sua anima gemella la Puccini che battono il record degli inseguimenti amorosi sotto la pioggia (non si contano!). Quanto ai dialoghi non possono che rispecchiare il resto, e sono un campionario di frasi fatte, sui sogni distrutti, gli amori infiniti, la sempre presente “vita” che passa e che è passata, si direbbe che è la solita storia d’amore, ma purtroppo è peggio. Qualche punto lo guadagna la colonna sonora, tra pezzi francesi degni di nota e qualche altro brano degli anni 60′ che spesso provano ad impreziosire gli appena elogiati dialoghi. Dall’americana “Ricerca della felicità” siamo ovviamente alle prese con un flop stilisticamente parlando, che magari in Italia vedrà soddisfazioni ai botteghini. Insomma il paragone che d’obbligo si richiama al primo film dei due, è sicuramente a favore “dell’Ultimo Bacio”, più delicato, meno sovraesposto ed eccessivo, e anche la canzone della Consoli che chiude e rappresenta il film a nostro avviso è più “intonata” del brano di Jovanotti per Baciami Ancora.

Non è un film che in ultima analisi ci sentiamo di raccomandare e il cinema italiano ringrazia!