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Friday 29 March 2024
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Elezioni regionali, per la sinistra il solito problema | Fuori le Mura



Pierluigi Bersani

Pierluigi Bersani

Elezioni politiche, regionali o comunali il problema della sinistra italiana resta sempre lo stesso: la frammentazione. Ormai è diventata un’espressione d’uso comune alla quale si ricorre per motivare le ultime sconfitte politiche del Partito Democratico e schieramenti affini.

Non è chiaro se la disgregazione della sinistra sia la causa o l’effetto dello strapotere berlusconiano, ma, tralasciando l’ontologia del problema, resta il fatto che il male della sinistra italiana sembra essere diventato ormai “cronico”.

Da anni si sono alternate figure portatrici di illusorie idee innovative: da Prodi a Bersani, passando per Veltroni e Franceschini. Cambiano i volti, ma il problema rimane sempre irrisolto. È vero, Pierluigi Bersani è stato appena nominato segretario del Partito Democratico, e prima di condannare anche lui al fallimento, sarebbe corretto aspettare e osservare il modo in cui affronterà gli ostacoli interni e ed esterni al proprio partito.

Il primo ostacolo si è già palesato. Tra circa due mesi si terranno le elezioni regionali e, come ci si poteva attendere, il solito problema della sinistra è tornato a galla. Le Regioni che stanno facendo emergere la confusione e la divisione interna alla sinistra sono il Lazio e la Puglia.

Per la Regione della capitale il clima si era già surriscaldato con il caso Marrazzo, sul quale ancora non è stata fatta molta chiarezza. Ma, concentrandosi su argomenti più attuali, è da poco nata la disputa per le candidature alla regione Lazio. Il PdL ha già presentato la sindacalista Renata Polverini. E il PD? È una domanda che in molti si sono fatti nei giorni passati. Il primo a porsela è stato, sicuramente, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini. Per diversi giorni ha atteso le mosse del PD, ma non avendo ricevuto risposte chiare, ha deciso di appoggiare la candidata del Pdl. Nel frattempo è diventata ufficiale la candidatura della Radicale Emma Bonino, anche lei a lungo in attesa delle decisioni del PD sulla possibilità di una lista comune. E in attesa di risposte c’è anche Antonio Di Pietro, che, ormai stanco di aspettare, minaccia di presentare un proprio candidato per la presidenza della Regione. E il PD? Ancora nessun segnale. O meglio, di segnali ce ne sono stati, ma in continua contraddizione tra loro. L’ultimo, e forse quello definitivo, è la scelta di appoggiare Emma Bonino; scelta che, però, si scontra con l’area dei cattolici interni al partito.

In Puglia la situazione è solo apparentemente diversa. Il Presidente uscente Nichi Vendola intende ricandidarsi a tutti i costi, forte dell’appoggio dei partiti dell’estrema sinistra. E il PD? Anche qui l’indecisione la fa da padrona. Da un lato Bersani strizza l’occhio alla candidatura di Francesco Boccia, che gli consentirebbe di ricevere all’interno della lista anche l’Udc; dall’altro, visto il seguito di Vendola tra i partiti di estrema sinistra, cerca di trovare un accordo, ancora non meglio definito, con il presidente uscente. E, come nel Lazio, l’IdV è pronta, nel caso in cui l’indecisione dovesse perdurare, ad abbandonare i progetti di coalizione e a presentare una propria lista. Nell’attesa, intanto, si sta concretizzando l’ipotesi delle primarie tra Vendola e Boccia, che probabilmente sposterebbe l’interesse dell’Udc verso il centro-destra.

Se analizziamo il comportamento del PD in queste due regioni, i dubbi sull’efficacia delle scelte, fatte e non fatte, sono molti. Chi ne continua ad approfittare è il centro-destra, che potrebbe riuscire a conquistare regioni da sempre governate da maggioranze di centro-sinistra.

Ma il dato preoccupante è che in un sistema politico sano e maturo, c’è bisogno tanto di una maggioranza che governa, quanto di un’opposizione organizzata che sia in grado di rappresentare il resto del paese. L’opposizione di sinistra è tutto tranne che organizzata e da tempo, ormai, sta attraversando un periodo di crisi dal quale si può uscire solo con un cambiamento radicale. E il PD? Come tutti gli altri restiamo in attesa…