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Thursday 25 April 2024
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2010: la California contro i grassi. | Fuori le Mura



grassi insaturiDal 1 gennaio del 2010, ai ristoranti californiani è vietato usare grassi insaturi. Parte di alcune nuove legislazioni approvate dal Governatore Swarzy nel 2008, la nuova regola colpisce uno dei settori già a rischio dell’America in crisi. Ai ristoratori  è stato dato un anno per adeguarsi alla nuova regola, che arriva solo come ultima proposizione di altre misure che mirano al miglioramento della salute dell’americano medio. La California, che in precedenza aveva eliminato i grassi insaturi dalle cucine delle scuole, oggi protegge anche chi cena fuori. Sarà forse che nel piano del neo Presidente Obama si prevede un passo verso una socializzazione della medicina? Non addentriamoci in politica e rimaniamo all’aspetto culinario della normativa. Non più grassi responsabili del colesterolo, dei problemi alle coronarie, degli infarti. Per i trasgressori (più di 0.5 grammi di oli insaturi per porzione) si prevedono multe fino a $1,000.

I grassi si dividono in saturi e insaturi, entrambi sono formati da una lunga catena carboniosa. Gli grassi insaturi sono in stato liquido e si presentano negli alimenti di origine vegetate. L’American Heart Association e molti altre associazioni, come il Women’s Heart Program all’interno del Sutter Heart and Vascular Institute raccomandano di limitare l’uso di grassi insaturi a meno dell’1% delle calorie giornaliere. In realtà, però, si dice che i grassi, tutti i grassi, anche quelli insaturi, sono necessari al corretto funzionamento del nostro complicato organismo. Ci forniscono energia e sono fondamentali per il trasporto delle vitamine liposolubili (A, D, E e K) nel nostro organismo e, quando vengono depositati nelle riserve di grasso, proteggono anche alcuni dei nostri organi. Il problema sorge, però, quando i grassi d’origine vegetale raggiungono alte temperature, cioè quando si utilizzano per friggere. E la frittura, lo sappiamo, è tipica di molte catene americane alle quali si rivolgono folte schiere di clienti tutti i giorni con richieste di porzioni super.

Anche se la California Restaurant Association si oppone alla legislazione, controbbattendo che solo il 7% dei pasti si consuma fuori casa, i ristoratori hanno dimostrato, per la maggior parte, di collaborare. Bisogna, però, tener conto McDonald’s, Burger King, Rubio’s e KFC (Kentucky Fried Chicken) che, anche se hanno cercato di mettersi in riga (KFC ha, infatti, lanciato, solo un anno fa, il New Kentucky Grilled Chicken dando un calcio al compagno Fried che ha reso il Colonnello famoso), si sostengono principalmente su cibi fritti.

zero trans fatI consumatori dovrebbero essere contenti perché ora possono portare le loro famiglie al ristorante senza preoccuparsi delle arterie, ma se ci fermiamo a riflettere, questo è un altro passo verso la deresponsabilizzazione del consumatore americano.  Eliminare i grassi insaturi è la nuova battaglia californiana, e va bene da domani faremo attenzione ai grassi della carne, alla pelle del pollo, alle salsicce, ai formaggi, al lardo, olio, ai dolci, inizieremo a mangiare cibo bollito o cotto al vapore. La problematica, però, sembra essere un’altra. L’America sembra sempre di più essere una nazione che ha bisogno di controllo che viene dall’alto, soprattutto quando si parla di cibo e, nonostante le direttive, l’obesità è tutt’oggi un problema che colpisce un americano su quattro dimostrando una tendenza a salire. Io non sono Freud, ma qui si nasconde qualcosa che va oltre l’aspetto culinario.

Un ultimo appunto sarebbe necessario nei confronti delle grandi multinazionali del cibo americano che si espandono sempre di più a favore del profitto e sempre meno a favore della salute dei consumatori. Chi ha visto il documentario Food. Inc, il film uscito nel 2009 e diretto da Robert Kenner, capisce bene di cosa sto parlando e chi non lo ha visto farebbe bene ad andarlo ad affittare immediatamente.

Dunque cibo e salute certo sono carrellati, ma, a mio avviso, la battaglia, ancora una volta, si affronta con il nemico sbagliato. E io che non volevo fare un articolo politico.